ANZIANI, ATTI E NORMATIVE, DISABILITÀ, IN EVIDENZA la rimodulazione dei tagli alle Misure della Regione Lombardia B1 e B2 attraverso i tagli ai fondi sui servizi

Pubblicato il 3 aprile 2024 alle ore 17:57

Riteniamo importante oggi parlare della rimodulazione del contributo Regione Lombardia  alle Misure B1 e B2 presentando le principali novità introdotte dalla Dgr n. 2033 che modifica il programma operativo regionale di cui al FNA a sostegno delle persone con grave e gravissima disabilità e in condizione di non autosufficienza che vivono presso il proprio domicilio. 

 

Regione Lombardia ha recentemente adottato la Dgr n. 2033 che modifica il programma operativo regionale FNA 2023 – esercizio 2024 a favore delle persone con gravissima disabilità e in condizione di non autosufficienza e grave disabilità che vivono al proprio domicilio approvato dalla Dgr n. 1669/2023 che riguarda, ricordiamo, la Misura B1, la Misura B2, il Pro.Vi (Progetti vita indipendente) e il potenziamento dei PUA (Punti Unici di Accesso).


Il programma che è stato adottato con la Dgr n. 1669 di fine 2023 ha suscitato, infatti, un acceso dibattito per le novità introdotte, in adempimento del Piano Nazionale per la Non Autosufficienza 2022-2024 (PNNA) che prevede la progressiva conversione dei sostegni offerti in forma di contributi al caregiver, in servizi. Le disposizioni introdotte, che in particolare comportavano a partire dal 1° giugno 2024 significativi tagli ai buoni al caregiver e la costituzione di un ampio e articolato sistema di servizi realizzato dagli Ambiti territoriali, ha destato non poche preoccupazioni in termini di impatto negativo per le persone con disabilità e di grandi difficoltà di attuazione del sistema di servizi previsto.
La nuova Dgr 2033, approvata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS), mantiene l’impianto di fondo previsto dalla Dgr 1669, rimodula i tagli dei buoni al caregiver della Misura B1 e disciplina l’avvio del sistema di potenziamento dei servizi.
Si evidenzia che anche questo nuovo programma presenta degli aspetti critici ed è considerato non adeguato da parte dell’insieme delle associazioni rappresentative del mondo della disabilità che porteranno avanti l’interlocuzione con Regione Lombardia per promuovere ulteriori modifiche.

Di seguito si propone una sintesi delle principali novità introdotte che riguardano, come accennato poco sopra, la Misura B1 e la Misura B2, rimandando alla lettura integrale del testo del provvedimento per gli opportuni approfondimenti.

                                                      Dotazione finanziaria

La Dgr 2033 contiene le seguenti novità:

  • Il MLPS ha accolto di rimodulare le risorse FNA 2023 – esercizio 2024 vincolate all’erogazione dei servizi diretti, passando da circa 19 milioni di euro a 5,5 milioni; la proposta è stata elaborata sulla base del numero delle persone non autosufficienti con alto bisogno assistenziale e basso bisogno assistenziale in carico alla Misura B1 e alla Misura B2;
  • Il cofinanziamento regionale per la Misura B1 viene incrementato di 3,5 milioni passando da 14 milioni a 17,5 milioni;
  • Le risorse del Fondo Caregiver 2023 pari a circa 4 milioni vengono destinate, ad integrazione delle risorse FNA, all’implementazione dei servizi a favore dei caregiver famigliari delle persone con gravissima disabilità ammesse alla Misura B1.

Il quadro finanziario per la Misura B1 e B2 per il 2024 risulta così aggiornato:

Misura B1€ 84.749.826,15Risorse FNA 2023

Quota FNA 69%

€ 3.256.233,85Risorse FNA 2023 per servizi diretti€ 17.500.000,00Risorse bilancio regionale€ 13.000.000,00Risorse Fondo Sanitario Regionale per i voucher sociosanitari e autismo€ 4.111.132,00Risorse Fondo Caregiver 2023  TOT.€ 122.617.182,00                  Misura B2€ 33.608.107,50   

Risorse FNA 2023 Quota FNA 31%

€ 2.313.028,58 Risorse FNA 2023 per servizi diretti    TOT.€ 39.538.950,00

                                                     Destinatari e strumenti

Il nuovo programma conferma i destinatari e i requisiti di accesso per entrambe le Misure. Vengono fornite indicazioni per la ripartizione delle risorse tra minori, adulti anziani e per la predisposizione degli elenchi dei beneficiari utilizzando quale criterio ordinatorio l’ISEE.
Le principali novità introdotte,  riguardano gli strumenti, in particolare i buoni al caregiver della Misura B1 e il sistema di interventi diretti.

A) “mitigati” i tagli ai contributi al caregiver famigliare

  • Misura B1: la Dgr 1669 aveva ridotto il buono al caregiver a € 400 al mese per le persone con gravissima disabilità assistite presso il domicilio dal solo caregiver famigliare con tagli tra € 200 e € 350 mensili rispetto al periodo precedente. Il nuovo programma rimodula i buoni con importi tra € 500 al mese e € 600 al mese, in base alla tipologia di bisogno, riducendo i tagli a massimo € 150 al mese. Il buono per chi presenta bisogni complessi viene ripristinato a € 900 senza subire decurtazioni;
  • Misura B2: si mantiene quanto previsto dalla Dgr 1669: quest’anno il buono al caregiver si riduce a € 100 al mese (l’anno scorso era previsto fino ad un massimo di € 400 al mese).

La piena attuazione delle nuove disposizioni è confermata a partire dal 1° giugno 2024.

B) Avvio del sistema di interventi sociali integrativi
Come accennato nel paragrafo precedente, le risorse FNA allocate su questo obiettivo per l’anno 2024 sono state rimodulate, in accordo con il MLPS, passando da circa 19 milioni a 5,5 milioni. In considerazione del fatto che tali risorse sono da destinare in particolare alle persone anziane, la nuovo Dgr 2033 dispone che gli Ambiti prevedano un’ulteriore quota non inferiore al 9% delle risorse destinate alle persone con disabilità (Misura B2) – ovvero 2.170.688,36 € – da assegnare agli interventi diretti a favore di adulti e minori. Viene specificato inoltre che le risorse residue del Fondo Caregiver (da ultimo Dgr 7605/22 e Dgr 7799/2023) potranno essere utilizzate in modo integrato con le risorse del FNA per l’implementazione dei servizi.

Gli intervisti previsti:

  1. prestazioni “di sollievo” che favoriscono la sostituzione del lavoro di cura del caregiver familiare: prestazione socioassistenziale/tutelare a domicilio; ricovero temporaneo in struttura residenziale; prestazione socioeducativa/educativa a favore della persona con disabilità/ non autosufficiente in contesti socializzanti (fuori dal domicilio);
  2. percorsi di sostegno psicologico (individuale o gruppo) rivolti al caregiver familiare;
  3. interventi di formazione/addestramento per rinforzare il lavoro di cura e la gestione dell’assistenza a favore della persona con disabilità/non autosufficiente. Tali interventi sono erogabili anche in presenza di personale di assistenza.

I destinatari sono:

  • le persone con gravissima disabilità assistite al domicilio dal solo caregiver, beneficiarie del buono Misura B1 oggetto di rimodulazione. L’importo mensile riconoscibile è di € 65 al mese;
  • le persone con grave disabilità e in condizione di non autosufficienza (Misura B2). Per gli interventi rivolti a questo target non sono fornite indicazioni riguardo gli importi, ma si rinvia alla programmazione territoriale degli Ambiti.

L’attivazione di tali interventi è confermata a partire dal 1° giugno 2024 ed è in capo agli Ambiti territoriali. Viene specificato che gli interventi di cui alla lettera a) dovranno essere garantiti da tutte le programmazioni territoriali; quelli di cui alle lettere b) e c) possono essere oggetto, invece, di valutazione da parte dei singoli Ambiti sulla base delle proprie peculiarità territoriali.

A questo quadro si aggiungono le risorse del Fondo Caregiver 2023 pari a circa 4 milioni che verranno gestite dalle ATS al fine di implementare gli interventi di assistenza diretta a favore delle persone con gravissima disabilità ammesse alla Misura B1. L’importo mensile riconoscibile è di € 85 al mese, a titolo di rimborso spese a fronte di presentazione di idonea documentazione fiscale (fattura/ricevuta).

                                                            Questioni aperte

Di seguito, a margine dell’analisi appena proposta, alcune riflessioni.
Per la prima volta a partire dal 2013 è prevista la formazione di una lista d’attesa per l’accesso alla Misura B1; per la Misura B2, purtroppo, la presenza di lista d’attesa, in molti territori, è già in auge da diversi anni.


Come si evince dai dati regionali riportati nella Dgr 2033, per entrambe le Misure, in questi anni si è osservato un rilevante incremento di beneficiari:

FNA Beneficiari Misura B1 Beneficiari Misura B2 Esercizio 2021  9.16910.182  Esercizio 2022  10.33312.152  Esercizio 2023  11.44716.986

La dotazione delle risorse, invece, anche per l’anno 2024 risulta sufficiente a mantenere in equilibrio il sistema senza rispondere in modo adeguato all’aumento dei destinatari.
Il nuovo programma della Dgr 2033 mantiene invariata la dotazione delle risorse per la Misura B2 e prevede un incremento di 7,6 milioni sulla Misura B1 che però, concerne, in particolare, la quota di risorse destinate agli interventi diretti. Ci si aspetta che molte persone, per entrambe le Misure, non riescano ad accedere ai sostegni previsti.
Un‘ultima nota: la creazione di graduatorie in base all’ISEE penalizza le persone con un ISEE medio alto, tipicamente le persone con disabilità acquisite che quindi possono godere di una pensione di inabilità lavorativa e magari convivono con familiari che lavorano o comunque hanno una propria fonte di reddito. Queste persone rischiano di rimanere nelle liste di attesa a tempo indeterminato.

A più riprese e in diversi passaggi nella Dgr n. 2033 viene richiamata la Legge Regionale 25/22 così come la Legge 227/2021 e viene enfatizzato, non solo il sostegno alla domiciliarità ma anche alla libertà di scelta e all’autodeterminazione delle persone con disabilità, al Progetto di vita, al Budget di progetto e al Fondo Unico. Sono affermazioni che stridono all’interno di una norma che da una lato riduce la libertà di scelta delle persone, vincolando una parte dei sostegni ai servizi diretti e dall’altro prevede il passaggio da una sola semplice misura a tre diverse misure: il contributo economico, il rimborso spese e il servizio diretto, con tre diverse regole di gestione e di rendicontazione. Una moltiplicazione di lavoro amministrativo per la pubblica amministrazione e una complicazione maggiore per le persone con disabilità e i propri familiari, il tutto per continuare a ricevere, al massimo nel suo complesso l’equivalente di circa € 650 al mese. Da notare che i servizi erogati dagli Ambiti non potranno comunque superare i € 65 al mese che, a seconda del costo della prestazione attivata, corrisponde a circa 1-1,5 h alla settimana.
Dunque, nonostante l’enfasi sui servizi e l’obiettivo dichiarato da Regione Lombardia di mantenere la persona nel proprio contesto di vita scelto e di supportare la famiglia nell’azione quotidiana di assistenza, l’impianto rimane quello di un modello di welfare in cui i contributi economici della Misura B1 e B2, o anche di altra natura, e i servizi attivabili coprono solo in parte quanto le persone e i loro familiari investono in energia, tempo oltre che di spesa.

Fonte LombardiaSociale pubblicazione del 02.04.2024

 

Il Team di AbilitareIlSociale

 

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